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MONT BLANC - GRAND CAPUCIN

O SOLE MIO - SVIZZERI - VOJAGES SELON GULLIVER - ECHO DES ALPAGES - ELISIR D'ASTAROTH - BONATTI - ALTA TENSION

 

Al centro della corona dei satelliti svetta il Grand Capucin (m 3838). E’ unico, impareggiabile, il rosso granito protogino trova qui la sua più bella espressione geologica e architettonica. Muri verticali e cristallini, fessure spettacolari in tutti i versanti che si affacciano al Ghiacciaio del Gigante. Ha visto le sfide degli anni ’50 e l’arrampicata moderna degli anni ’80 e ’90. L’avvicinamento è facile. Passati sotto la nord della Tour Ronde si punta alla conca pianeggiante fra i due canali che lo affiancano, fra il Trident e il Petit Capucin. Un’ora dal rifugio. Tutte le vie che descriviamo offrono la possibilità di ritirata. La via di fuga da Svizzeri e O Sole Mio può essere esposta a caduta sassi nel canale nelle ore centrali della giornata.

The star of the crown of satellites is Grand Capucin (3838 m), one of the most famous symbols of the granit of Mont Blanc. It has steep walls and spectacular lines of cracks facing on Gigante gletcher. The approach is easy from Torino hut (1 hour walking) reaching the flat gletcher between two couloirs flanking the walls. All the routes presented here can be rappelled down.

 

Svizzeri. E’ la salita più facile per il Gran Cap. Occorre salire il lato sinistro lungo il bordo del canale o superando la terminale del canale e percorrendolo per una cinquantina di metri prima di uscire a destra o, più sicuro, passando la terminale in basso a destra poi per rocce fessurate (4 grado, corda fissa) raggiungere le roccette grige del bordo. Meglio ancora seguire Flagrant Delire fino alla terrazza (fix). La chiodatura della via è stata ripristinata con soste a fix. E’ ormai consuetudine evitare i tiri della parte alta per uscire su O Sole Mio.
O Sole Mio. Sale sul lato sinistro della Svizzeri. Si raggiunge proseguendo oltre il diedro d’attacco della Svizzeri fino al centro del pilastro.

Svizzeri. It is the easier route at the Grand Cap. Scramble/climb on the left side of the wall (3rd), than climb loose rocks up to a big open book where starts the route. The route has new equipment with fixed belays. O Sole Mio. It starts at the left of Svizzeri route after the open book: a crack line leads to a big ledge. It is a pretty cold face, on the west side of Grand Cap.


Vojages selon Gulliver. Gran classica moderna di alta difficoltà. Segue al centro le fessure della parete sud partendo dalla cengia Bonatti. Occorre salire il lato sinistro lungo il bordo del canale o superando la terminale del canale e percorrendolo per una cinquantina di metri prima di uscire a destra o, più sicuro, passando la terminale in basso a destra e per rocce fessurate (4 grado, corda fissa), raggiungere le roccette grige del bordo. Salendo verso destra si raggiunge la cengia che attraversa la parete sud-est, detta cengia Bonatti. Questo laborioso approccio può essere evitato salendo i primi tre tiri di Elisir. La parte inferiore di Vojages, con la sua placca protetta lontano, è erroneamente considerata la zona cruciale della via che invece ha nella parte alta le lunghezze più complesse d’arrampicata libera.

Vojages selon Gulliver. It is the most famous modern route of Grand Cap. It starts from the Bonatti ledge (the same approach as Svizzeri route, then right) in the south face climbing a line of cracks. The scramble of this approach can be avoided climbing the first three pitches of Elisir to the Bonatti ledge.

Echo des Alpages. A giudizio personale la più bella via della parete. Parte alla base della parete a destra di Elisir con una difficile fessura. Raggiunge la cengia Bonatti in placca a knobs varia e severa, poi si infila a destra del grande diedro fra muri sfuggenti tipo Yosemite. Arrampicata di fessura difficile e atletica.

Echo des Alpages. In my opinion Echo is the best of the Grand Cap routes. Its line is prfect, cracks and faces in open wall, steep and strenuous. It starts at the right of Elisir with a difficult crack.

Elisir d’Astaroth. I suoi primi tiri vengono usati anche per raggiungere Vojages. Parte con una fessurina spezzata da un tettino a destra. Il secondo è una fessura leggermente appoggiata bellissima. Dopo la cengia Bonatti incrocia Echo e si lancia nelle grandi placche fessurate. Un tiro in artif e due spettacolari tiri in fessura la riportano sulla linea che percorre anche Echo (Elisir è nata prima).

Elisir d’Astaroth. The first three pitches are a must of classic jam climbing. From Bonatti ledge crosses Echo and catches a crack line (some aid moves, pins in place).

La Bonatti è un itinerario storico, molto tortuoso, si infila fra i tetti della parete est con abbondanza di chiodi, non sempre buoni. Attacca al termine della omonima cengia che si raggiunge come per Vojages. Tranne il muro di 40 metri è scalabile in libera. Lee soste sono state riattrezzate a fix con anelli per discesa.

The Bonatti is an historic route no equipped with fix. Many or too many pitons are everywhere, nevertheless the free climb is quite amazing (aid only part of 40 meters wall): Belay anchors are rebolted for rappel.

Alta Tension. Sale a destra della Bonatti partendo dalla base della parete poco a destra di Echo. Passata la teminale una fessura facile OW conduce alla prima vera sosta. La partenza originale che supera a destra la terminale del canale è impraticabile. Poi si sposta a destra della targa per prendere la linea sotto la grande nicchia di metà parete. Le soste sono riattrezzate a fix per la calata fino alla nicchia. La chiodatura preesistente è stata quasi completamente rimossa. Via di fessura di ottimo incastro. Camalot da molto piccoli al giallo (doppi), blu, #6 doppi o tre se disponibili per la fessura OW sopra la nicchia. La via si collega al muro di 40 metri della Bonatti che conduce alla cima. Doppie su Echo.